Come costruire in 3D un apparecchio di Planas
In questo articolo voglio condividere l’esperienza nella realizzazione del dispositivo di Planas 3D utilizzando le moderne tecnologie digitali 3shape
Secondo gli autori è un tipo di apparecchiatura che si addice molto a questo tipo di transizione (2D-3D) perché priva delle classiche ritenzioni in filo di acciaio, ma sfrutta i sottosquadri naturali.
Flusso di lavoro
Il clinico invia i file al laboratorio tramite uno scanner intraorale, i modelli vengono ricevuti dal lavoratorio che gli elabora e ne ricava due modelli digitali pronti per essere elaborati (Fig1).
Si predispone attraverso il piano orizzontale la giusta inclinazione delle piste (Fig.2), a questo punto l’operatore le disegnerà seguendo scrupolosamente l’inclinazione pre-impostata dal piano.
3 Fase: disegno della parte inferiore del dispositivo, spessore 1,8mm con appoggio occlusale sull’ultimo elemento in arcata , anche in questa fase non vengono rimossi i sottosquadri nel modello inferiore.
Il disegno delle piste in questo caso viene eseguito seguendo l’inclinazione di quelle superiori ma lasciando il massimo contatto solo nella porzione anteriore superiore. (Fig.3-4)
4 Fase: L’ultima fase del disegno digitale del dispositivo di Planas 3D comprende la realizzazione degli alloggi per le viti di espansione, il controllo che i due appoggi occlusali della parte inferiore non ostacolino i movimenti del dispositivo e il taglio sagittale.
5 Fase: Vengono esportati i file in Stl del disegno del dispositivo ed inviati al centro di frenaggio, il quale provvederà alla loro realizzazione in PMMA trasparente o colorato a seconda delle richieste. Nel mentre il laboratorio sviluppa i modelli tramite una stampante 3D.
6 Fase: finalizzazione del dispositivo Planas 3D, il laboratorio ricevuto il dispositivo dal centro di frenaggio, procede al controllo del perfetto adattamento tra le placche superiore-inferiore con i loro modelli di riferimento e del perfetto contatto delle piste tra loro. (Fig 6.)
Se tutto il risultato è positivo l’ultima operazione e l’inserimento delle viti di espansione, il confezionamento e la consegna al clinico. (Fig.7)